e del nichilismo
Da It.Cultura Cattolica
"donquixote"
<donquixote@tiscalinet.it> ha scritto in data 12 Febbraio 2009 :
08/02/2009
Avvenire
Un tempo vivevi, oggi muori di fame e sete
Gianni Gennari
Per fatto anche personale: agosto 1956, a 16 anni, per meningite
tubercolare presa in ritardo e già in coma - durerà 7 mesi -
arrivo al San Camillo di Roma, ma il primario del Marchiafava,
prof. Pennacchio, rifiuta di accogliermi: "Mi portate un morto!"
Poi per le suppliche dei miei e l'intervento del prof. Virgilio Maccone,
tisiologo e primario al Forlanini, accetta di tenermi per qualche giorno,
dichiarando che "tanto è inutile".
A curarmi, prima contraddicendo i suoi ordini e poi fino a maggio
al Forlanini, ci pensarono altri.
Già: allora non si poteva condannare a morte un malato in coma.
Oggi si può!
A Udine stanno facendo morire di fame e di sete una ragazza viva,
anche se gravemente menomata in tante funzioni. Sulla base fumosa
di parole altrui, sostituendosi ad un Parlamento quasi inerte e pronto
solo ai propri affari bipolari, la sentenza capitale di un Tribunale
reintroduce la pena di morte in Italia.
Eluana Englaro è ancora viva, l'altra notte si è come sollevata
dalla barella, ad occhi aperti, sconvolgendo i presenti - i giornali
hanno nascosto il fatto, che solo "Avvenire" ha raccontato in prima pagina!
Cose inaccettabili, mi vergogno profondamente, oggi, di essere di questa
Italia, di questo giornalismo, e di questa politica.
E protesto.
Ieri ho inviato una email ad un politico "cattolico",
ricordandogli l'inaccettabilità del fatto.
Mi ha risposto che lui ha "certezze solo sulla Costituzione".
[Come tutti i "cattolici" adulti e democratici....]
Strano!
Credevo che più certa di tutto, e rispecchiata nell'uomo sua immagine,
per un cristiano ci fosse la realtà di Dio col suo comando:
"Quinto: non uccidere".
Sbagliavo?
Il Tempo
CASO ENGLARO: E' GIALLO SULLA MORTE DI ELUANA,
PROCURA DOMANI DECIDE SU
AUTOPSIA
Udine, 9 feb. (Adnkronos) - Si tinge di giallo la morte di Eluana,
avvenuta alla vigilia del voto in Parlamento sul disegno di legge
approntato dal governo.
Sono state acquisite dalla Procura di Udine le cartelle cliniche
della giovane, morta questa sera alle 20.10 nella casa di cura
'La Quiete', dove si trovava dal 3 febbraio scorso per l'attuazione
del protocollo previsto per la sospensione dell'alimentazione
e dell'idratazione forzata.
Si sapra' solo domani mattina se sul corpo della donna
verra' effettuata o meno l'autopsia.
Lo decidera' il procuratore capo Antonio Biancardi insieme
al medico legale e a un consulente nominato dalla procura.
Tra gli elementi da valutare, appunto, anche la corretta applicazione
dei protocollo per fugare ogni dubbio sull'improvviso decesso
di Eluana alla vigilia del voto sul ddl.
''La morte improvvisa di Eluana Englaro suona come
un interrogativo. E' giusto che si faccia immediatamente
un'autopsia e si proceda ad esami tossicologici'', ha dichiarato
il professor Gianluigi Gigli, neurologo dell'Universita' di Udine,
intervenuto durante la trasmissione 'Porta a Porta'.
''C'e' enorme tristezza per quello che e' accaduto -ha aggiunto-.
La morte di Eluana pone interrogativi anche sulle strutture sanitarie
e sulla vocazione dei medici. Abbiamo assistito, tra l'altro,
all'ignavia delle istituzioni sanitarie della Regione''.
''Lo ripeto -ha ribadito il neurologo- su questa morte rimangono
dei dubbi, profonda tristezza, e sdegno nei confronti di chi
ha battuto le mani dopo aver appreso della morte di Eluana''.
Il Giornale
Il Vaticano: "Che il Signore li perdoni, delitto
se morta
per intervento umano"
di Redazione
Città del Vaticano - Se l'intervento umano si fosse rivelato decisivo per
la morte di Eluana "continuerei a ritenerlo un delitto". Lo ha sottolineato
all'ANSA il presidente della Pastorale per gli operatori sanitari, Cardinal
Javier Lozano Barragan, che ha aggiunto: "Che il signore l'accolga,
e perdoni chi l'ha portata a questo punto".
"Prima di tutto la raccomandiamo al Signore - ha detto il presidente
del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari - preghiamo per lei
e chiediamo perdono al Signore per tutto quello che le hanno fatto".
Il cardinale ha poi precisato che "occorre vedere in che
circostanze è avvenuto il decesso, se per colpa della sospensione
dell'alimentazione e dell'idratazione, o per cause diverse".
Papanews
Caso Englaro
Intervista a Monsignor Malcolm Ranjith: "Niente Comunione
a politici, legislatori, medici e familiari che hanno concorso
all'uccisione di Eluana"
di Gianluca Barile
CITTA' DEL VATICANO
Niente Comunione per i politici, i legislatori, i medici e tutti coloro
che hanno concorso a vario titolo alla morte per disidratazione
e denutrizione di Eluana Englaro. L'affondo è dell'Arcivescovo
Albert Malcolm Ranjith, Segretario della Congregazione
vaticana per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Eccellenza, domanda secca: chi ha operato per la morte
di Eluana Englaro può accostarsi alla Comunione?
"Assolutamente no!
Non si può concedere il Corpo di Cristo vivo
a chi è per la cultura della morte.
Io per primo non amministrerei l'Eucaristia a nessuna
delle persone coinvolte in questa tristissima storia".
Si può dunque dire che chi si è mosso per la morte di Eluana è,
di fatto, tra virgolette, 'scomunicato', cioè fuori dalla comunione
con la Chiesa?
"Sì, senza distinzione tra politici, medici, legislatori e familiari
dell'ammalata favorevoli alla sua soppressione.
Anche il punto numero 83 dell'Esortazione Apostolica
'Sacramentum Caritatis' del Santo Padre Benedetto XVI
è molto chiaro in proposito: chi vuole accostarsi all'Eucaristia,
deve tutelare la vita dal suo inizio al termine naturale.
A tal riguardo, posso comunque anticipare che è allo studio
un'iniziativa per fare chiarezza definitivamente
proprio sull'impossibilità dei cattolici di accostarsi alla
Comunione se parte attiva, a vari livelli, in casi di eutanasia".
Monsignor Ranjith, che idea si è fatta della vicenda Englaro?
"Provo un grande, grandissimo dispiacere per questa ragazza
la cui vita ha dipeso dalle decisioni degli altri.
Pensi, io vengo dallo Sri Lanka, dove per la cultura locale
è peccato davanti a Dio persino ucciderete un insetto.
Nel mio Paese, un buddista non farebbe mai morire di fame e sete
Eluana Englaro; in Italia, un Paese che si dice cristiano, in nome
di una falsa pietà, si uccide questa inerme ragazza nel peggiore dei modi.
Non c'è che dire, in Italia, così come in tutto l'Occidente, rischia
di avanzare la cultura della morte".
Come giudicherà Dio chi ha voluto la morte di Eluana?
"Non credo bene".
FattiSentire.net
Eluana è morta
Cari amici,
domani è la giornata del ricordo. Oltre alle Foibe, aggiungiamo alla
memoria nostra e dei nostri figli la vergogna che oggi l'Italia deve
subire per mano dei servi del relativismo e del nichilismo.
La battaglie di FattiSentire.net continueranno, anche per Eluana.
Innanzi tutto "Napolitano non è il mio Presidente", che vi invitiamo
a dilatare ancora più, perchè il suo fine educativo non scompare
con la morte di Eluana.
Tornato perciò su
http://apps.facebook.com/causes/posts/125326
cliccate quindi su "Inviate" ed invitate tutti i vostri amici, ma
proprio tutti, ad aderire ancora più di prima a questa e-campagna.
Invece di inutili raccolte di firme, dire che "Napolitano
non è il mio presidente" è divenuta cosa attualissima.
Inoltre, vi ricordiamo che è in corso un'altra importante e-campagna -
"Salvate il mio matrimonio" - sul sito di Fattisentire.net.
Per ora null'altro, se non - per chi è cattolico - la preghiera
per la nostra povera Patria e per Eluana.
David, di FattiSentire.net
Cattolicesimo
E bravo Greggio che dopo mezz'ora di lazzi del tutto stonati
(non si poteva sospendere "Striscia", per una sera?) ha fatto la faccia
delle occasioni serie per annunciare urbi et orbi che "la povera Eluana
ha finito di soffrire" (no, carino, per 17 anni non ha sofferto affatto,
è adesso che l'hanno atrocemente ammazzata) e, manco a dirlo,
per stringersi anche lui accanto alla "famiglia" (?), cioè al padre
che in questo momento, a rigore, dovrebbe aver stappato lo champagne
da quanto ha fatto per ammazzare nel modo più atroce quella povera
figlia, e che così potrà finalmente "ricominciare" la sua miserabile vita.
Vergognatevi tutti e che il Signore vi risparmi la stessa sorte.
Franco e Daniela Damiani
Azione e tradizione
Hanno ammazzato Eluana Englaro!
Eluana Englara é morta oggi 9 febbraio 2009.
E' stata immolata come vittima sacrificale sull'altare
della democrazia e delle sentenze dei giudici.
Un precedente forzatamente introdotto affinché in Italia
ufficialmente si potesse introdurre l'eutanasia.
In questi ultimi giorni si è assisitito alla fiera dell'ipocrisia
di chi chiedeva silenzio su una vicenda dolorosa dimenticando
che, invece, era stata volutamente portata alla ribalta e sotto le luci
dei talk show da chi - al contrario - avrebbe dovuto lasciare che
la vita facesse il suo corso naturale.
Anche coloro i quali, dagli scranni democratici del parlamento
repubblicano hanno invocato la continuazione della somministrazione
di sostanze nutritive ad Eluana, lo hanno fatto solo perché
non si poteva sospendere il trattamento in assenza di una legge.
In tal modo la tara mentale di matrice giacobina é balzata
in tutta la sua evidenza: per costoro la realtà non é più un dato
oggettivo da rispettare, ma una apparenza da costruire e manipolare
attraverso la norma giuridica.
In questo modo realtà del tutto naturali, come per l'appunto
la nascita e la morte, hanno bisogno di essere "create"
da un voto democratico.
Forse costoro dimenticano che la triste vicenda di Eluana altro
non è se non la naturale conseguenza di una cultura della morte
che - ormai - imperversa senza freni e limiti ovunque e comunque.
Come si può invocare il diritto alla vita per Eluana se tra le leggi
dello Stato democratico italiano resta intangibile ed immutabile
la 194/78, che sancisce il diritto della donna ad ammazzare
il suo bambino con la pratica dell'omicidio-aborto?
Ci meravigliamo se siamo giunti a questo?
Niente di nuovo sotto il sole, purtroppo. Quando si abbassa la guardia
e si consente che i veleni del relativismo culturale vengano inoculati
nel tessuto sociale di un popolo, le conseguenze non possono
che essere devastanti sotto ogni profilo.
Il caso Englaro costituisce, da oggi, un precedente creato ad arte,
come fu il caso Seveso per l'aborto. Lo choc creato nell'opinione
pubblica, lungi dal provocare una riflessione sul senso profondo
della vita, introdurrà il lasciapassare per consentire a chiunque
di stabilire se nascere e quando morire.
Coloro che si accingeranno
"democraticamente" a stabilire nuove
regole, in antitesi con quelle stabilite in eterno
dall'unico Creatore,
Giudice e Legislatore, ricordino che anche loro
polvere sono e polvere
ritorneranno ad essere, e che nessun voto parlamentare
potrà mutare
tale realtà. Si affrettino a fare pubblica ammenda dei
loro peccati, e a
riconoscere NS Gesù Cristo quale unico Re dei popoli e
delle nazioni.
-------------------------------------------------------------------------------------
De profundis clamavi ad te,
Domine
Domine, exaudi vocem meam.
Fiant aures tuæ intendentes
in vocem deprecationis meæ.
Si iniquitates observaveris,
Domine:
Domine, quis sustinebit?
Quia apud te propitiatio est
et propter legem tuam
sustinui te, Domine.
Sustinuit anima mea in verbo eius
speravit anima mea in Domino
magis quam custodes auroram.
Magis quam custodes auroram
a custodia matutina usque ad noctem.
Requiem aeternam dona ei Domine,
et lux perpetua luceat ei.
Requiescat in pace.
Amen
http://i39.tinypic.com/33dh79s.jpg