NOVA ASTRONAUTICA
Indice Generale
~ Volume 13 ~

Nø55, Gennaio - Febbraio - Marzo 1993

E. Laureti : Quo Caeli Tegunt....1

A. Ricciotti : Nuove mappe dell'inferno....6

E. Laureti : Spazio Cosmico 22/a....10

C. Bresciani : Riflessioni sulle basi dell'elettromagnetismo (Parte 1)....22

CRONACHE SOCIALI....26

G. Pierpaoli : Fisica di frontiera o fisica ufficiale?.... 28

Appendici di SC 22/a....40

LIBRI RICEVUTI....51

Nø56, Aprile - Maggio - Giugno 1993

E. Laureti: Eventi perugini del 18/2/93....1

C. Bresciani: Riflessioni sulle basi dell'elettromagnetismo (Parte 2)....13

Lettere alla Redazione e Commenti....23

A. Accettura: L'Astronave di Dedalo....32

PRAEPETIBUS PINNIS....34

E. Laureti: La forza di frenamento nel disco di Faraday e nei sistemi unipolari....36

Nø57, Luglio - Agosto - Settembre 1993

E. Laureti:Un sistema PNN antesignano di SC23 (Parte 1)...1

C. Bresciani:Riflessioni sulle basi dell'elettromagnetismo (Parte 3)....14

CRONACHE SOCIALI....22

The PNN theory of professor J. H. Vance at NASA Lewis Research Center....26

PRAEPETIBUS PINNIS....35

Nø58, Ottobre - Novembre - Dicembre 1993

Progetti per una esplorazione italiana di Marte...1

Anche noi…………….....2

SC24X..………………………..10

Di E.Laureti , matricola 001

In figura e` impostata una unita` di nave stellare derivante dal sistema di propulsione di classe SC23. L'unita e` alimentata elettricamente da un reattore nucleare. Desidero far notare che tale struttura e` stata, per ora, progettata senza far ricorso a tecnologie di alimentazione elettrica avanzata. Mi riferisco al fatto che le astronavi di classe SC24X , si potrebbero realizzare fin da ora con le tecnologie dei reattori nucleari risalenti agli anni '60. Nulla vieta che il progetto si possa migliorare con progetti di reattori nucleari piu` recenti (in special modo quelli russi), o altre sorgenti di alimentazione elettrica.

Poiche` non ho mai avuto false illusioni e olimpiche mitologie, di fronte alla natura generalmente ipocrita dell' "homo occidentalis", di speciazione "italica" (a cui appartiene anche il primate scrivente) , debbo purtroppo comunicare che se l'obbiettivo e` identificabile con quello Colombiano, si puo` affermare , che si puo` "purtroppo" INVADERE Marte, anche con la tecnologia nucleare dei reattori americani di tipo SNAP-50/SPUR.
Ho detto INVADERE, perche` mi piace usare le parole giuste. Altrimenti dovrei dire che gli Stati Uniti e il Brasile sono il risultato e l'esempio di esplorazioni europee permanenti del continente americano.
Cosi` non ci si deve stupire che l' "homo occidentalis" stia ancora "esplorando" la foresta amazzonica. Per Identintificazione Colombiana, dell'esplorazione di Marte, intendo quella dei fatti che accaddero successivamente al 1492 e non alle intenzioni morali (presumibili o presunte) di Colombo. Tali accadimenti a mio parere si possono ripetere con elevata probabilita` per ogni luogo dell'universo che l'homo occidentalis (o terrestris) "esplorera`", indipendentemente dalle intenzioni olimpiche , mitologiche o religiose , che agitano i visionari sciamani che lavorano per aprire le "janua coeli". L' Identificazione Colombiana e`, dal mio punto di vista, una specie di antidoto che ci potrebbe evitare riedizioni coccodrillesche dei fatti che seguirono l'impresa di Colombo. Togliero` pertanto l'ipocrisia, che la morale corrente richiederebbe, a quest'anima "occidentalis", che senza alternative e` in me, parlando come parlerebbe il dr. Stranamore, affinche` i soci ASPS, ben valutino le molteplici possibilita` di sviluppo degli eventi. Non dubito infatti che le Compagnie Minerarie e i Trust industriali petroliferi come le "Sette Sorelle", intendano gestire la PNN in modo non concordante con i possibili interessi dall'ASPS.
E` perche` non dubito minimamente del potere economico e politico che si trova nella migliore condizione di avere l'unico utile dei nostri sforzi, che baso il mio comportamento.
E` perche` storicamente gli italiani hanno sempre "tirato la volata" a altri "esploratori", che l'ASPS provera` ad adottare un altro comportamento. Non so se in Italia ci si e` mai accorti che malgrado Colombo , Vespucci, Verrazzano ,etc., nessuna nazione delle "Americhe" (Ab Amerigo inventore!) parla italiano. L'Italia storicamente si e` sempre distinta per avere elite emigranti perche` senza seguito e incomprese nel cosiddetto Belpaese. In termini militari,in Italia ,le nostre elite, sono come generali senza truppa. Se a qualche socio i miei pensieri risultano poco chiari , diro` solo che attualmente e` utile che sia cosi`, e che oltre il segreto e` bene che anche l'anticipo ci sia permesso. Cio` che salva lo spazio dalla voracita` di "certi terrestri" non e` la morale, le buone intenzioni, le carte sull'Olimpiade Spaziale certificate dall'ONU, ma il fatto che "certi terrestri" non hanno i veicoli spaziali in grado di trasportare le loro appendici intestinali. E allora fintanto che l'Italia e` distratta , ovvero e` nei riguardi della conquista dello spazio, un esercito senza fanteria ,e` bene che i "COME" della PNN non siano di dominio pubblico.
Infatti, sempre secondo le mie valutazioni, la FUNZIONALITA` e la POTENZA di un sistema PNN, condurrebbe i gestori di capitali e le NON DISATTENZIONI ESTERE alle seguenti progettazioni.
In primis ,si puo` costruire una astronave utilizzando SOLO E SOLTANTO tutte le tecnologie attualmente esistenti per la sussistenza nello spazio di un equipaggio di 5 uomini . Cosi` si puo` generare elettricita` ,utilizzando ,o un reattore nucleare (opportunamente adattato), del tipo usato su un sottomarino atomico, oppure una "batteria" di reattori atomici del tipo SNAP50/SPUR progettati per satelliti artificiali americani , assegnati a sorveglianza militare. Necessariamente e` richiesta una elevata pannellizzazione , sul mezzo spaziale, per disperdere la gran parte del calore prodotto dal reattore. Si richiede conseguentemente una adeguata schermatura per proteggere l'equipaggio e una dislocazione dello stesso nel punto piu` lontano dal reattore. Cosi` il "Modulo di Comando" (Comando ,Controllo ,Alloggiamento e Sussistenza equipaggio) puo` essere benissimo simile a quello della stazione sovietica MIR o dello Shuttle Columbia e avere come "Modulo di Servizio" un dispositivo dotato di un piccolo motore PNN ,a alimentazione elettrica derivante da batterie solari (o altro).
L'unica` "novita`" del sistema SC24X e` solo e soltanto il dispositivo PNN ,alloggiato centralmente, all'interno del Radiatore Secondario. La sua forma discoidale e la mobilita` di assetto (attraverso un dispositivo cardanico) rispetto ai punti di contatto sul Radiatore Primario, consente al sistema PNN di poter dirigere la sua spinta in ogni direzione . E, date le precedenti premesse valuto molto brevi i tempi di costruzione per chi e` abituato a utilizzare la tecnologia nucleare e dispone di capacita` realizzative di moduli di sussistenza dell'equipaggio.
Il fatto che , sempre olimpicamente, l'Italia abbia rinunciato ad essere una nazione utilizzante l'energia nucleare (pero` compera l'energia elettrica francese di origine nucleare!) , potrebbe anche indurre a pensieri consoni circa l'intelligenza della nostra cosiddetta classe politica , o in alternativa a ipotesi complottistiche (leggasi le valutazioni del socio C. Bresciani in questo e nei numeri precedenti di NOVA ASTRONAUTICA). Incidentalmente e ironicamente si puo` dire che e` la mancanza di un dispositivo PNN (attualmente ben eluso tra le nevi di Calmagorod), che salva per ora i "marziani" dalle lattine di Coca Cola , dalle discoteche demenziali e da ogni "Jurassicata" terrestre.

SC24X puo` pertanto viaggiare nello spazio in qualunque assetto tridimensionale rispetto alla direzione di spostamento. Identicamente, allo stesso modo, puo` atterrare (o partire) a velocita` anche molto basse: in pratica entrare uscire dall'atmosfera alla velocita` di un ascensore. Il modo piu` comodo per atterrare e` naturalmente quello orizzontale.
Cosi` , se il reattore e` convenzionalmente a prua , l'equipaggio puo` uscire dal Modulo di Comando ,da poppa , posteriormente, in modo da evitare ogni avvicinamento e avere sempre di taglio i reattori e i pannelli di irraggiamento termico. Il viaggio verso Marte date le caratteristiche del sistema PNN, puo` avvenire sempre in accelerazione e decelerazione. In tal modo l'equipaggio subira` sempre una forza di tipo gravitazionale che consente di evitare ogni disturbo causato dall'assenza di peso. E` da notare che si puo` scegliere come accelerazione, durante il viaggio verso Marte, o quella terrestre di 1g o quella marziana 0.37g , o, meglio ancora, un misto delle due, per adattare gradualmente l'equipaggio alla gravita` marziana ,se si va verso Marte, o riadattare l'equipaggio alla gravita` terrestre , se si ritorna verso la Terra. In ogni modo, con i sistemi di classe SC24X, si puo` raggiungere il pianeta rosso con una accelerazione "mista" (ovvero oscillante tra 1g e o.37g) , comodamente, in media, in meno di una settimana , in ogni momento dell'anno ,e con una navigazione praticamente a "vista".
Si "punta" il pianeta e ci si va` ! Chiunque potra` andare su Marte : ai passeggeri non si richiedono infatti le caratteristiche fisiche estreme di addestramento degli astronauti.
Il progetto SC24X, che verra` implementato e dettagliato in futuro dall'ASPS, prevede, come fase primaria, la definizione delle linee generali del PIANO DI ESPLORAZIONE E DI PERMANENZA :
1) Partenza di tre unita` di classe SC24X : SC24X1, SC24X2, SC24X3.
2) Tempo di arrivo medio su Marte : meno di una settimana
3) Ordine di esplorazione di tipo prudenziale: Poiche` i fallimenti rasentano il 90% , SC24X1 priva di equipaggio dovra` andare in avanscoperta e trasmettere continuamente alle unita` seguenti dati concernenti la sicurezza del volo. SC24X2 (con 5 uomini a bordo) seguira` a circa 24 ore e SC24X3 (con 5 uomini a bordo) a 36 ore.
4) Qualora SC24X1 riuscira` a raggiungere indenne la superficie di Marte , dopo una esauriente ricognizione orbitale ,atterreranno in due turni successivi, le restanti due astronavi.
5) Ciascuna astronave lascera` in situ il suo Payload e due membri di equipaggio. Tutte e 3 le astronavi lasceranno in orbita marziana i loro moduli di servizio ,adatti alla ricognizione costante della superficie marziana per eventuali allarmi e dotati di sistemi di trasmissione di riserva. Poiche` i moduli di servizio hanno piccoli motori PNN, essi , se armati, possono essere usati come sistemi di autodifesa (sicuramente migliori degli IBM).
6) Delle tre astronavi solo SC25X2 e SC24X3 ripartiranno, e di concerto a SC24X1 garantiranno una spola con la Terra e un ricambio di astronauti su Marte (Ipotesi di turno di cambio: 2 terrestri, ogni 5 giorni marziani).
7) In totale sulla superficie di Marte rimarrebbero 4 uomini , 3 Payload adatti a garantire la sussistenza e la difesa , e una astronave (inizialmente SC24X1) di riserva.

Se queste precauzioni possono sembrare eccessive o perfettibili o come caso estremo, inutili, bisogna pur ricordare che e` meglio essere prudenti. L'esperienza di NADIVIDAD (Avamposto lasciato da Colombo e completamente distrutto) , del 1493, ha insegnato che nel nuovo mondo non c'erano solo le banane , del libero stato di "BANANAS".

Una interrogazione parlamentare....16

G. Iacuzzo : Un trattamento dei rifiuti....17

LETTERE ALL'ASPS....22

A. Moretti : Etere e Keter....27

S. Cervelli : Ipotesi sull'inerzia del "Keter"....31

PRAEPETIBUS PINNIS....33









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