Alcuni dettagli del principio di azione e reazione applicato alla PNN

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Nel post in it.scienza datato 27 Genn. 2000 ( Re: probabilmente accendo un fuoco) il sig. Gianni Comoretto scriveva:

In particolare, nella sua versione attuale, la propulsione dell'ASPS si basa sull'assunto che sia possibile non conservare la quantita' di moto utilizzando un sistema elettromagnetico, ottenendo una spinta molto maggiore di quella di un "razzo a fotoni". Ora esiste un teorema (ragionamento logico che parte da premesse ed arriva a conclusioni) che dice:

- in qualsiasi sistema esprimibile in forma lagrangiana, con funzione lagrangiana non dipendente in modo esplicito dalle coordinate la quantita' di moto si conserva
- l'elettromagnetismo e' esprimibile in questa forma, e la quantita' di moto per il campo in zona lontana e' P=E/c
- qualsiasi sistema elettromagnetico, quindi, per avere una spinta P deve "sparare" una quantita' di onde elettromagnetiche E/c

L'ASPS ribatte a questo utilizzando una dimostrazione di un caso particolare in cui questa relazione si conserva, e dicendo che il loro caso particolare e' differente.
Quindi nel LORO caso non si conserva Purtroppo questa non e' una confutazione. Per confutare il ragionamento espresso sinteticamente qui sopra, devono sostenere che:

- le premesse sono sbagliate: il LORO elettromagnetismo non e' esprimibile in forma lagrangiana ecc. ecc.
Quindi la teoria di Maxwell e' sbagliata.(*)



Per ordine del Comando dell’OCCC dal 2 Maggio 2011 la presente url e’ parzialmente occultata.
Le informazioni sono reperibili comunque sull’organo informativo dell’Asps NOVA ASTRONAUTICA


Entro ottobre 2013 verrà aperto un nuovo sito relativo alla propulsione non newtoniana basato sullo sviluppo interpretativo e sperimentale dell’elettrodinamica di Maxwell e più in dettaglio nel superamento del vincolo p=E/c .
Ho detto a coloro che vogliono da tempo almeno alcune info sul “come” della PNN ovvero sul suo know-how che basta pazientare affinchè l’ASPS e l’OCCC possano avere delle tutele legali sulla priorità di quanto diffonderanno in rete.
La scienza fisica è la scienza del “come” e non del “perchè” … o almeno era così che dicevano una volta :-)





«L'aventure la plus belle du monde c'est la nôtre!» ( I Cavalieri Templari )



Identicamente Valter Moretti replicando a Andrea Francinelli in (it.scienza.fisica) data 23/2/2000 wrote:

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In meccanica newtoniana il terzo principio e' cosi' enunciato. "In riferimento ad un sisitema inerziale, assegnati due corpi A e B, se A esercita su B una forza F allora B, nello stesso istante, esercita su A una forza -F"

F e -F sono vettori

In forma piu' forte forte, il terzo principio afferma anche che se A e B sono corpi puntuali le forze F e -F giacciono lungo la congiungente i due corpi.

Ora in elettrodinamica se i due corpi sono cariche, proprio per l'effetto di ritardo che tu citi dovuto alla mediazione del campo elettromagnetico, il terzo principio come l'ho enunciato sopra non vale. Il campo EM non puo' essere considerato un corpo per vari motivi (nemmeno in teoria dei continui essenzialmente perche' non definisce un campo di velocita'...) per cui il terzo principio non puo' nemmeno essere formulato per il sistema cariche + campo EM.

L’irenismo ecumenico e’ una distorsione della dottrina della chiesa e della sua storia. Il vero spirito del cristianesimo e’ combattere per la verita’ e per difendere le radici che affondano nei secoli luminosi del medioevo



Devo dire che secondo quanto affermato sopra da V. Moretti: ".......... Mentre per l'elettrodinamica il terzo principio non vale oppure e' informulabile a seconda dei gusti, la conservazione dell'impulso totale, se includi nel sistema anche il campo EM, continua a valere proprio come dici tu...." è molto significativo e si presta a livello logico proprio a una successiva ridefinizione del principio di conservazione della qdm in ambito e.m..


Un commento in data 1 Aprile 2012 :) di un opponente storico della pnn circa la non validità del principio di azione e reazione newtoniano in elettrodinamica.

(dall’ NG:free.it.scienza.fisica)

Sul terzo principio in elettrodinamica: come è stato già detto, era noto anche prima della rel. che non vale.





Non dimentichiamo che le eq. di Maxwell sono del tutto compatibili con la RR, per cui le soluzioni che erano state trovate non richiesero alcuna modifica dopo Einstein.

Si può dare un esempio molto semplice della non validità del terzo principio, che suppongo sia noto a quasi tutti, ma forse non all'OP. Eccolo.

Assunta una terna cartesiana, supponiamo che una carica A si trovi sull'asse x e abbia velocità pure diretta come x (il verso non importa). Una seconda carica B percorre l'asse y: consideriamo l'istante in cui B si trova nell'origine, mentre A sta a una certa distanza.

Vediamo le forze che agiscono sulle due cariche, cominciando da B. Per simmetria è ovvio che il campo magnetico prodotto a da A si annulla sull'asse x; quindi B non sente forza di Lorentz. Sente solo il campo elettrico di A, che ancora per simmetria è diretto lungo x. Dunque la forza su B ha solo la componente x.

Quanto ad A, questa sente il campo elettrico di B, che è anch'esso lungo x (questo però non è ovvio, visto che A si muove; ma è vero). Ma in A c'è anche il campo magnetico di B, diretto lungo z, e quindi B sente la forza di Lorentz diretta lungo y. Conclusione: la forza totale su A è diretta lungo x, mentre quella su B ha anche una componente y.

Come veniva presa questa non validità del terzo principio?
Non ho mai fatto studi storici sul problema, che sicuramente ha fatto discutere per un po' di tempo.
Non dimentichiamo che dalle eq. di Maxwell alla RR passano poco più di 30 anni, e ci volle del tempo prima di riuscire a vedere le soluzioni esatte, anche in casi semplici come quello che ho considerato.

Suppongo che un possibile atteggiamento fosse di dire che il terzo principio è una legge della meccanica, e non deve necessariamente valere più in generale. Poi il lavoro di Poynting dimostrò che al campo e.m. si deve attribuire energia e q. di moto, e questo risolse la questione; ma non saprei dire quando. Oggi sappiamo che in realtà non vale il terzo principio, ma vale la conservazione della q. di moto, *mettendo in conto anche quella del campo e.m.*

Comunque questi effetti sono di secondo ordine nelle velocità. Quindi a basse velocità non si vedono problemi.

-- Elio Fabri



Successivamente al suddetto giudizio di E.Fabri i cattedratici sono incappati in una serie di comiche contraddizioni reciproche sulla non validita’ del principio di azione e reazione in elettrodinamica producendo una situazione di patenti asinerie parzialmente descritte in questo link .










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